Prostatite e fastidi urinari: come fare?

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
15 Maggio 2014
Prostatite e fastidi urinari: come fare?

DOMANDA

Buongiorno, ho 32 anni e da qualche settimana mi capita di avere problemi urinari e di lieve incontinenza con qualche fastidio al basso ventre. Sono andato dal mio medico di famiglia che mi ha diagnosticato una prostatite e mi ha consigliato l’antibiotico che sto assumendo. Possono aiutarmi anche con qualche rimedio naturale?

RISPOSTA

Gentilissimo Lettore,

l’effettuazione di un’urinocoltura permette di verificare con maggior precisione la presenza di batteri mentre l’effettuazione di un antibiogramma consente di identificare l’antibiotico più indicato.

Dico questo perché in molti casi le prostatiti, anche nei soggetti giovani, non sono dovute a un’infezione e in queste situazioni l’utilizzo dell’antibiotico è assolutamente inutile.

Quando si parla di prostatite il primo consiglio da dare è sempre quello di bere molto in modo da favorire il “lavaggio” della prostata.

In questa direzione è possibile utilizzare rimedi con una spiccata azione drenante e depurativa, come ad esempio Depur, di cui assumere 15 ml 2 volte al dì in abbondante acqua, o Resolutivo Regium, di cui utilizzare 30 ml sempre due volte al dì in acqua, che favoriscono la diuresi. Con il rimedio scelto si proseguirà per cicli di circa 15 giorni, eventualmente ripetibili il mese successivo.

In chiave omeopatica è possibile intervenire utilizzando del Conium maculatum 9 CH e della Staphysagria 9 CH di cui sciogliere sotto la lingua lontano dai pasti 3-4 granuli 2-3 volte al dì per cicli di circa un mese serenamente ripetibili al bisogno.

Il primo rimedio è utile per ridurre l’infiammazione e l’ingrossamento della prostata mentre il secondo è particolarmente indicato per controllare la sintomatologia urinaria spesso associata alla prostatite e in particolare l’incontinenza.

Se invece parliamo di fitoterapia sono d’aiuto la Sequoia gigantea 1D MG e il Ribes nigrum 1D MG che svolgono una buona azione antinfiammatoria generale, parlando del Ribes nigrum, e più specifica per la prostata se parliamo della Sequoia gigantea. Si utilizzeranno 30 gocce 2 volte al dì per cicli di trattamento anche prolungati.

I macerati glicerici sono leggermente alcolici e quindi non indicati in caso di ipersensibilità ai lieviti e possono essere sostituiti con l’estratto secco di Serenoa repens (al dosaggio di 400-500 mg al giorno, con l’assunzione di 2 capsule in media delle preparazioni in commercio) e con Olio di ribes nero.

In caso di prostatiti croniche è utile intervenire anche sul piano alimentare con lo studio delle personali reattività alimentari (attraverso test come Recaller e BioMarkers) e l’impostazione di una dieta di rotazione settimanale per il recupero della tolleranza.

Nel nostro centro milanese affrontiamo i problemi di prostatite affiancando alla visita medica anche una visita nutrizionale in modo da agire sul problema con i giusti rimedi naturali e con una corretta impostazione alimentare specifica.