Occhio al pidocchio

15 Settembre 2006
Occhio al pidocchio

Riaprono le scuole e ritorna l’emergenza pidocchi. Il tema, già trattato recentemente, è purtroppo di estrema attualità.

Innegabilmente i nostri figli, a scuola, non sono mai soli. La compagnia di questo animaletto, il Pediculus humanus capitis, responsabile della pediculosi, è veramente diffusa e senza risparmiare gli adulti, colpiti comunque in modo abbastanza raro, affligge soprattutto i bambini tra i 6 e i 10 anni.

Da qualche anno il fenomeno è in ascesa anche nei paesi a elevata industrializzazione e rappresenta, per certi aspetti, una vera emergenza sociale: in Italia sono coinvolte, annualmente, oltre 500.000 famiglie.

Resta sempre importante considerare che a fronte di una situazione estremamente diffusa ci sono bambini che ne sembrano immuni e altri che ne sembrano sistematicamente colpiti.

Come per i batteri e i virus è necessario sempre tenere da conto l’equilibrio del sistema immunitario di ciascuno.

L’inizio dell’anno scolastico ripropone questo tema, ed Eurosalus è stato stimolato a ridiscuterlo per una lettera di una lettrice che descrive la fatica (utile) della lotta al pidocchio sul campo di battaglia ristretto del cuoio capelluto.

Chi pensa di potere utilizzare un farmaco o una sostanza che debella tutto e improvvisamente si sbaglia. Serve sempre una attenzione e un lavoro individuale faticoso, ma efficace.

Occorre armarsi di conoscenza, di olio di gomito e di pettinina. E soprattutto evitare qualsiasi senso di vergogna.