Nucleare e verità. Ma chi ce la dice?

13 Settembre 2011
Nucleare e verità. Ma chi ce la dice?

Riportiamo parte dell’articolo che abbiamo pubblicato su Eurosalus tra il 31 marzo e il 2 aprile scorsi. Per aiutarci a riflettere anche oggi su quanto sta accadendo in Francia e su quanto sia trasparente il mondodel nucleare anche oggi dopo un referendum popolare chiaro e preciso.

Il giorno 29 marzo pubblicavamo sul sito l’articolo “Piano nucleare e Iodio 131: tra il dire e il fare…” in cui venivano fatte alcune considerazioni sulla effettiva attuazione dei preliminari necessari alla iodoprotezione.

Quello che dovrebbe essere fatto di fronte ad un possibile problema di contaminazione nucleare è abbondantemente descritto nel Decreto della Presidenza del Consiglio che è di fatto un documento pubblico.

Abbiamo evidenziato dei link al documento, agganciandoci al sito del Ministero della Salute. Siamo rimasti molto sorpresi quando poche ore dopo la nostra segnalazione (che evidenziava anche il coinvolgimento di gran parte del Nord Italia nel caso di un ipotetico incidente nucleare nella vicina centrale francese di Saint Alban), i link del Ministero della salute riportavano la dicitura “Forbidden – Access denied”. L’accesso a quelle pagine era cioè stato bloccato. 

Un accesso dovuto, ad un documento pubblico, proposto inoltre dallo stesso ministero come elemento di maggiore conoscenza per i cittadini.

Il problema non è di poco conto, tanto che anche alcuni giornali lo hanno immediatamente riportato, come Europa, con un articolo del 31 marzo di Fiorello Cortiana, pubblicato sia nella versione cartacea sia su quella online.

Per parte nostra abbiamo inserito i documenti nella loro versione pubblica come pdf all’interno dell’articolo, in modo che possano essere visti da chiunque. Resta la perplessità di scoprire che nel momento in cui si è verificato il secondo più importante incidente nucleare conosciuto degli ultimi anni, il doumento pubblico che dovrebbe segnalare ai cittadini cosa fare e come di fronte ad una possibile contaminazione nucleare, è rimasto nascosto ai cittadini dal 29 marzo fino al 4 aprile. Oggi apprendiamo con piacere che le pagine sono di nuovo visibili a tutti. 

Ci saranno state sicuramente delle motivazioni, ma noi riportiamo il fatto che è avvenuto nel momento di massima necessità da parte dei cittadini di essere informati, lasciando ogni possibile commento alla coscienza e alla esperienza di ciascuno.

Oggi stiamo affrontando una situazione simile: la crescita della radioattività a Fukushma è costante, ma il sito dell’ISPRA, istituzione nazionale che deve registrare e monitorare la radioattività di suoli, aria, terra e alimenti italiani, non riporta più i dati pubblicati per il disastro Giapponese e i nuovi dati di contaminazione attuali. L’iltimo dato riportato per il Cesio 137 risale addirittura al 2002. Appare palese la volontà d non tenere informati gli italiani, di fare sì che come in politica oggi, non siano gli italiani a potere decidere ma chi se ne occupa.

Di fronte all’evento francese del giorno 12 la prima considerazione che possiamo fare dopo la segnalazione del disastro e dopo la rassicurazione (infarcita da forse e dovrebbe) delle autorità francesi, è che non sappiamo a chi credere, soprattutto se i dati per potere confrontare le rilevazioni sono nascosti… Teniamo tutti le orecchie tese verso fonti di informazione più complete.