Meditare facendo la spesa e guadagnare in salute

14 Aprile 2008
Meditare facendo la spesa e guadagnare in salute

Ottime notizie per chi vuole imparare a controllare gli effetti negativi  delle difficoltà di ogni giorno. Attraverso un particolare modo di orientare la nostra mente è possibile tornare in equilibrio e ottenere notevoli vantaggi per la propria salute.

La maggior parte delle persone che va dal medico soffre di disturbi fisici o mentali collegati allo stress. Acuto o cronico che sia, è la causa di numerosi disturbi: le ragioni? Ci si stressa non solo  a causa di sforzi fisici intensi o di fattori avversi come il freddo, il caldo, la fame o gli eccessi alimentari, ma – soprattutto – anche di fattori psicosociali come le aspettative proprie e altrui, la competizione, l’incapacità di fronteggiare i piccoli grandi problemi della vita quotidiana, le nostre abitudini e stili di vita, le nostre credenze.

Lo stress è il nemico numero uno del mondo occidentale e rappresenta un fattore negativo per la nostra salute, perché indebolisce fortemente il sistema immunitario rendendoci così più predisposti ad ammalarci. Lo stress è stato associato all’insorgenza dei tumori, al diabete, alle malattie cardiovascolari, agisce sul nostro sistema nervoso, sullo stomaco, sull’intestino, persino sulla nostra pelle. Chi è stressato infatti aumenta la produzione di radicali liberi, i responsabili del nostro processo d’invecchiamento.

Come possiamo difenderci quindi da questo turbine quotidiano dal quale sembra impossibile liberarsi? In realtà basta poco per ottenere grandi risultati: il segreto è in noi e in una pratica antichissima di concentrazione, attenzione e consapevolezza, di cui anche la scienza sembra riconoscere le potenzialità.

Stiamo parlando della meditazione, una disciplina in grado, secondo risultati scientifici, di modifica l’attività cerebrale influendo positivamente sullo stato di salute. Esistono già realtà consolidate che riconoscono tali benefici: nel Regno Unito la Mindfulness Based Cognitive Therapy (MBCT) è una terapia cognitiva basata essenzialmente sulla meditazione ed è riconosciuta dal Servizio Sanitario del Paese (National Health Service – NHS ). Uno dei pionieri di questa pratica è il Professor Mark Williams, del Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Oxford; in Italia c’è l’Associazione Italiana Mindfulness (AIM) che ha come referente Fabio Giommi dell’Università di Nimega.
A Boston, in Massachusetts, invece, la Dottoressa Sara Lazar usando una tecnica basata sulla risonanza magnetica, ha confrontato il cervello di persone abituate da anni alla meditazione, con quello di persone totalmente ignare di questa pratica, ed ha scoperto delle differenze nello spessore di alcune aree della corteccia cerebrale, con particolare riferimento alle aree preposte alla sfera emozionale, alla introspezione e alla sensibilità (Lazar SW et al, Neuroreport 2005 Nov 28;16(17):1893-7). Questa scoperta, pubblicata su Neuroreport, dimostra che meditare ha il potere di modificare l’aspetto del nostro cervello, rendendoci più forti sia fisicamente che a livello psichico.

Sostenuti da scoperte scientifiche, ci chiediamo: se è vero che chi medita è un individuo più sano e felice, se è vero che meditare è un modo di essere e non una disciplina che impone chissà quali regole, come provare a meditare senza rubare del tempo prezioso alle nostre giornate? Non serve chiudersi in una stanza e allontanarsi da tutto e da tutti, anzi, a volte basta approfittare dei normali momenti di attività della nostra giornata. Tra i consigli dei meditatori esperti c’è quello, semplicissimo, di osservare con più attenzione le nostre azioni, di provare ad essere più presenti e consapevoli delle nostre azioni, iniziando da pratiche comuni. 

Quando ci si siede a tavola per mangiare un atteggiamento meditativo potrebbe essere quello di concentrarsi sul cibo, sull’atto del masticare, sui gesti ritmici che accompagnano quel momento. “Essere presenti” è esattamente il contrario di quello che si fa quando si legge il giornale, si guarda la televisione, si pensa a cosa va fatto il giorno successivo, mentre ci si riempie la bocca senza neanche accorgersene. In questo modo si è distaccati e lontani da sé stessi. E’ invece possibile meditare anche in macchina o sull’autobus, mentre si riordina la cucina, o quando camminiamo per strada: è sufficiente concentrarsi su quello che si sta facendo in quel momento, ascoltare il proprio respiro, ampio e lento, cercando di diventare più intimi con la propria esperienza, attraverso l‘esercizio sistematico dell’autosservazione.

La nostra mente è un turbine di pensieri e imparare a concentrarsi significa considerare questi pensieri semplicemente come tali, limitandosi a osservarli serenamente, senza soffermarsi con giudizi e preoccupazioni, facendo finta che siano come nuvole in corsa con il vento. Anche se la pratica della meditazione è ancora considerata perlopiù una moda, gli studi continuano e molti scienziati la ritengono uno strumento dalle potenzialità straordinarie, in grado – provato scientificamente – di migliorare la nostra salute. Sarebbe davvero un peccato non provarci.