Sempre più conferme: il colon irritabile (IBS) è correlato ad ipersensibilità alimentare

15 Agosto 2005
Sempre più conferme: il colon irritabile (IBS) è correlato ad ipersensibilità alimentare

Sul numero di luglio dell’American Journal of Gastroenterology (Zar S, Benson MJ, Kumar D. Am J Gastroenterol. 2005 Jul;100(7):1550-7) ricercatori britannici hanno dimostrato l’importanza della ipersensibilità alimentare (o intolleranza o allergia ritardata) nella genesi della sindrome del colon irritabile.

Non essendoci test convenzionali per questa diagnosi, oggi sono solo accettati test NON convenzionali. Uno di questi identifica le IgG4 nei confronti di alcuni antigeni. I ricercatori hanno confrontato i dati emersi dalla valutazione delle IgE sia tramite RAST sia tramite Prick Test (SPT) nei confronti di 16 alimenti comuni in Gran Bretagna.

I soggetti con IBS avevano un significativo aumento di titolo di IgG4 nei confronti di alcuni alimenti, verso cui non veniva evidenziata alcuna reazione IgE. Non è mai stata presente una reazione diretta IgE se non in qualche sporadico caso (1 positività in 5 su 56 pazienti) per lo Skin Prick Test.

Il livello più o meno elevato di IgG4 non era correlato con la gravità della sindrome.

Rimane quindi precisato che la diagnostica delle intolleranze alimentari NON può essere fatta tramite dosaggio di IgE, e che un test IgG può essere utile.

Ricordiamo però, come altrove segnalato che il dosaggio delle IgG4 può essere interpretato sia come segnale di intolleranza, ma anche come segnale di guarigione; nel recupero della tolleranza immunologica infatti le IgG4 crescono progressivamente mentre si recupera tolleranza.

È ovvio quindi che di fronte ad una diagnosi di ipersensibilità alimentare effettuata con un test IgG4 si dovrà valutare attentamente la possibilità di eliminare dei cibi.

Escludere dei cibi dalla alimentazione potrebbe interferire con la fatica fatta da un organismo per riconquistare la tolleranza, diventando quindi pericolosamente controproducente.

Una dieta sicuramente tollerogena e di reintroduzione, al contrario, può essere sicura e portare benefici nel trattamento di queste persone.