Nuove chiavi di lettura per psoriasi e insulino-resistenza

17 Aprile 2015
Nuove chiavi di lettura per psoriasi e insulino-resistenza

L’articolo di apertura del Journal of American Academy of Dermatology questo mese mette in correlazione due interessantissimi aspetti: psoriasi e sensibilità delle cellule in risposta allo zucchero.

Nello studio condotto dai ricercatori, gli psoriasici, a parità di glucosio e insulina nel sangue rispetto ai controlli sani, avevano una risposta diminuita agli “stimoli dolci”.

L’insulino-resistenza, ossia la scarsa risposta delle cellule alla presenza di glucosio e insulina nel sangue, è spesso il risultato di una condizione nutrizionale sbilanciata in cui non solo la presenza di zuccheri sia prevalente, ma anche gli omega 3 carenti e l’infiammazione generale abbondante.

L’insulino-resistenza a sua volta perpetua, stimola e peggiora una condizione infiammatoria, inserendosi in un circolo vizioso poco piacevole, debilitante e… modificabile.

È quest’ultima una condizione metabolica la cui radice genetica è una base da cui partire e su cui le azioni quotidiane del singolo fanno la vera differenza.

Cominciare a mangiare (e a vivere) in maniera diversa può per lo psoriasico essere la rampa di lancio verso la propria guarigione e per la soluzione del proprio problema.

La strada per modulare l’insulino-resistenza passa in primo luogo per la modulazione dei livelli di zucchero presenti nel sangue.

Ciò si ottiene scegliendo sempre cereali e carboidrati a basso impatto glicemico (cereali integrali, leguminose, vegetali mangiati con tutta la loro buccia e fibra) e abbinandoli in ogni occasione (compresi colazione e spuntini) con una quantità simile di proteine (uova, carne, semi oleosi…).

Lo sport è un altro utilissimo alleato: soprattutto quando fatto appena prima o appena dopo mangiato (meglio scegliere movimenti leggeri se ci si muove dopo il pasto) aiuta a inserire gli zuccheri dove servono e a toglierli da dove fanno danni.

Evitare i grassi trans (grassi cotti) e non abusare di grassi saturi (quelli di formaggio e carni rosse) è un’altra utile indicazione.

Quando inseriti nella dieta, questi alzano la produzione endogena di colesterolo provocando un aumento della rigidità della membrana delle cellule e riducendo la sensibilità insulinica delle stesse.

Effetto protettivo in tal senso hanno invece frutta e verdura fresca (per il contenuto di antiossidanti) e i grassi poli-insaturi, soprattutto omega-3, contenuti ad esempio negli olii di singolo seme spremuti a freddo.

Alla luce dell’analisi, la scelta di un po’ di movimento quotidiano, dell’uso di frutta e verdura fresca, di grassi buoni (poli-insaturi e crudi) e di alimenti a basso impatto glicemico nell’alimentazione di tutti i giorni hanno, per chi soffre di psoriasi, un motivo in più.

Non solo questi provvedimenti proteggono dal cancro, dalle malattie degenerative come Parkinson e Alzheimer, dall’invecchiamento precoce. Oggi, queste stesse attenzioni rendono più vicini anche a una cute sana, che non ha bisogno neanche più di aspettare il sole per ritrovare la propria integrità.