Le norme per la prevenzione tumorale possono aiutare anche i malati oncologici

10 Dicembre 2007
Le norme per la prevenzione tumorale possono aiutare anche i malati oncologici

Questo speciale è dedicato alla prevenzione delle forme tumorali. È importante comprendere tutte le possibilità offerte da una corretta alimentazione e da una attività fisica costante nel ridurre il rischio di sviluppare un cancro. Questo discorso però non esclude dai giochi chi sfortunatamente ha già affrontato un tumore. Anche in questa direzione è importante comprendere come il cambio degli stili di vita possa servire non solo a prevenire nel sano, ma anche a migliorare sensibilmente lo stato generale di un individuo già malato e la sua prognosi.

Questo delicato argomento è stato affrontata diffusamente nella conferenza mondiale organizzata dalla WCRF tenutasi nei primi giorni di novembre a Londra. La conclusione degli studi ha dimostrato che tutte le raccomandazioni importanti nella prevenzione tumorale possono essere applicate efficacemente anche nelle persone che vivono con una diagnosi di tumore. 

In soldoni, le modificazioni degli stili vitali garantiscono un netto miglioramente delle condizioni generali, permettono di limitare il diffondersi di metastasi e le recidive e concedono di affronatre più serenamente la chemioterapia, la radioterepia e in generale le differenti strategie volte al controllo di una formazione neoplastica.

Questi temi assumono più che mai importanza, considerando che attualmente le persone sopravvissute a un cancro sono fortunatamente in netto aumento. Nel 2002 si contavano 25 milioni di persone vive con una diagnosi di cancro che diventeranno secondo le stime più recenti almeno 70 milioni entro il 2050.

Tra tutte le diverse raccomandazioni si è puntato l’accento sull’attività fisica come momento quotidiano di benessere e in generale su tutte le misure alimentari volte al raggiungimento del peso corretto.

In particolare ci sono evidenze precise che dimostrano come uno stile di vita equilibrato riduca sensibilmente le recidive per il carcinoma della mammella e migliori nettamente le condizioni di vita generale delle pazienti che hanno affrontato questo tumore.