Sempre più chiara la strada per la tolleranza alimentare: dal FAAM di Roma nuove proposte

18 Ottobre 2016
Sempre più chiara la strada per la tolleranza alimentare: dal FAAM di Roma nuove proposte

Tra il 13 e il 15 di ottobre ho partecipato al FAAM (Food Allergy and Anaphylaxis Meeting) di Roma.

Insieme al dottor Gabriele Piuri e alla dottoressa Katia Basello abbiamo presentato tre ricerche effettuate dal nostro gruppo sulla misurazione del BAFF e del PAF, sulla corretta analisi delle IgG e sulla stabilità nel tempo dei prelievi di sangue che effettuiamo per Recaller e BioMarkers.

I lavori hanno suscitato un discreto interesse perché ormai a livello mondiale anche molti altri ricercatori si stanno applicando allo studio degli effetti di BAFF e PAF nelle reazioni alimentari e quando si parla di misurazione è importante per tutti confrontarsi con dati veri e verificabili anziché con supposizioni e ipotesi.

I nostri lavori hanno definito con precisione alcuni di questi aspetti contribuendo allo sviluppo di una sempre maggiore chiarezza in questo campo.

Ma la riflessione di oggi è legata all’importante comunicazione che è emersa da alcune relazioni presentate al congresso, sul significato clinico degli acari nelle reazioni alimentari.

Nelle prossime settimane ne parleremo più in dettaglio, dedicando un articolo specificamente a questo tema, ma è stato molto piacevole sentire dalla voce di altri autori che la possibilità di modulare la reazione a un tipico allergene respiratorio (come l’acaro) determina azioni di tolleranza sull’intero organismo e non solo per problemi legati all’asma o alla rinite.

In pratica si sta capendo che una bassa dose di acaro, anche attraverso l’ingestione, può aiutare l’organismo a ridurre la reazione verso antigeni alimentari mentre all’opposto l’eccesso di acari (che si trovano comunque anche negli alimenti) può invece determinare una reattività più intensa.

Da anni noi utilizziamo le iposensibilizzazioni a bassa dose sia per trattare le riniti e l’asma sia per indurre una risposta di tolleranza sull’intero organismo. Ad esempio una bassa dose di acaro può aiutare nel trattamento di una dermatite da nichel

Il fatto che si inizi a vedere che esistono strette relazioni tra respiro, digestione e pelle e che il sistema immunitario di ogni persona si occupa dell’intera persona e non di una sua piccola parte non può che rallegrare.

Si conferma ancora una volta che l’organismo umano funziona grazie a segnali e stimoli che arrivano dall’interno e dall’esterno.

Usare una bassa concentrazione di acaro per attivare le cellule regolatorie del sistema immunitario e ridurre una reazione allergica alimentare sembrava un’eresia fino a pochi anni fa. Invece è oggi una realtà scientifica che può guidare l’evoluzione verso la ricerca della tolleranza, nei confronti di qualsiasi tipo di allergia o di ipersensibilità.

Benvenuto futuro.