Eccesso di grassi e zucchero: segnali di pericolo e obesità

23 Ottobre 2008
Eccesso di grassi e zucchero: segnali di pericolo e obesità

La comprensione dei segnali che determinano l’ingrassamento prosegue spedita. Sempre maggiori conoscenze orientano a comprendere il metabolismo e il modo in cui si attiva in una o nell’altra direzione grazie alla presenza di segnali infiammatori o di pericolo. 

Lo stesso segnale di ingrassamento provocato dallo zucchero, (non facile da trovare per l’uomo del paleolitico da cui discendiamo) viene attivato anche da pasti dall’alto contenuto di grassi. Dal punto di vista evoluzionistico se ne può ben comprendere il motivo: l’uomo allora aveva la necessità di incamerare il più possibile dei grassi di scorta, sfruttando l’alimentazione dei momenti di abbondanza. Così un albero carico di frutta matura o un grande animale ucciso  dalla tribù “dovevano” essere incamerati (come grasso di scorta) prima del loro completo deperimento.

L’organismo possiede una struttura genetica che predispone all’ingrassamento quando si incontra lo zucchero (il cosiddetto segnale dell’elefante) ma anche quando si incontra un cibo ad elevata dominanza di grassi. Mentre la parte legata allo zucchero è già nota da tempo, quella legata al grasso è invece di recentissima scoperta.

Un lavoro pubblicato su Cell da pochi giorni ha infatti documentato il meccanismo attraverso cui si attiva l’induzione alla trasformazione dell’energia introdotta in energia di scorta, cioè in grasso (Zhang X et al, Cell. 2008 Oct 3;135(1):61-73). Secondo i ricercatori americani, l’eccessiva assunzione di grassi o di zuccheri semplici, attiva alcuni fattori nucleari ipotalamici (NF-kB) che modificano l’equilibrio leptina/insulina e favoriscono il deposito adiposo. 

Il lavoro è stato ripreso con molta attenzione anche da MSNBC che ha recepito l’importanza di questo tema e ne ha parlato in modo diffuso. 

Il quadro generale risulta più comprensibile se si considera che l’espressione dei fattori nucleari ipotalamici viene determinata dalla presenza di IL1 e di TNF, (come descritto da Solt et al, J Biol Chem. 2007 Mar 23;282(12):8724-33. Epub 2007 Jan 23), citochine infiammatorie che possono essre in ultima analisi considerate la causa dell’ingrassamento. Queste acquisizioni ci spiegano come il controllo alimentare della low-grade inflammation abbia risvolti positivi nella regolazione del metabolismo.