Dubbi sui nuovi prodotti anticolesterolo: la saga continua

19 Febbraio 2007
Dubbi sui nuovi prodotti anticolesterolo: la saga continua

Ci ha colpito la segnalazione di un nuovo prodotto che ha immediatamente raggiunto a livello mondiale la prescrivibilità: si tratta di un farmaco che associa la notissima simvastatina (di cui è in scadenza il brevetto come farmaco unico) con una nuova classe di inibitori dell’assorbimento del colesterolo; la storia dei farmaci anticolesterolo prosegue quindi nel pieno rispetto delle regole precedentemente seguite, su cui ci sentiamo di dissentire.

Il colesterolo viene considerato un nemico, dimenticandosi che le nostre cellule cerebrali e i nostri nervi sono fatti di colesterolo. Dimenticando le problematiche che hanno funestato i prodotti anticolesterolo fino a qui utilizzati (rabdomiolisi e necrosi muscolare, fenomeni che portarono al ritiro del lipobay dal mercato, e all’aumento di morti violente negli utilizzatori di statine negli anni passati) e il grande dubbio che in questo momento affligge la popolazione occidentale: si sospetta infatti che l’aumento importante delle insufficienze cardiache sia legato alla carenza di Coenzima Q10 indotta dalle stesse statine.

I lavori scientifici in tal senso si sprecano (Levy HB et al, Ann Pharmacother 2006 Feb;40(2):290-4. Epub 2006 Jan 31), e anche quelli sostenuti dalle case farmaceutiche che studiano o producono statine, devono ammettere l’esistenza di effetti sul muscolo, sui mitocondri e sul Coenzima Q10 anche se cercano di minimizzarne gli effetti (Berthold HK et al, Drug Saf 2006;29(8):703-12).

A noi resta oggi una considerazione amara: uno dei più potenti inibitori dell’enzima che porta alla produzione interna di colesterolo è proprio il colesterolo alimentare che introduciamo con la dieta. Un farmaco che dovesse inibire l’assorbimento del colesterolo alimentare e che inibisce anche l’introduzione dei benefici fitosteroli (Sudhop T et al, Circulation 2002 Oct 8;106(15):1943-8) porterà ad effetti particolari, come la produzione di colesterolo interno aumentata. Infatti questi nuovi farmaci fanno esattamente questo, ma l’unico problema è che l’effetto a lungo termine di questo tipo di prodotto non è stato materialmente verificato.

Come per il Vioxx ce lo diranno gli anni, mentre il legislatore sta pensando di inibire o bloccare la utilizzazione di integratori alimentari o di vitamine o di antiossidanti dall’alto potere di regolazione dei valori di colesterolo.

Tra un po’ saremo obbligati all’uso dell’ezetimibe mentre ci vieteranno di mangiare il minestrone!