Colon irritabile: un approccio integrato vincente

di Attilio Speciani - Allergologo e Immunologo Clinico
10 Ottobre 2018
Colon irritabile: un approccio integrato vincente

DOMANDA

Da qualche anno il mio problema di colon irritabile si è accentuato e la mia regolarità intestinale è molto variabile, alternando periodi di stitichezza e periodi di scariche ripetute durante la giornata. Tutto questo diventa molto fastidioso da gestire nella quotidianità, avete qualche suggerimento? C’è qualcosa che dovrei evitare di mangiare o una dieta particolare da seguire?

Da qualche anno il mio problema di colon irritabile si è accentuato e la mia regolarità intestinale è molto variabile, alternando periodi di stitichezza e periodi di scariche ripetute durante la giornata. Tutto questo diventa molto fastidioso da gestire nella quotidianità, avete qualche suggerimento? C’è qualcosa che dovrei evitare di mangiare o una dieta particolare da seguire?


RISPOSTA

Gentilissimo Lettore,

spesso è difficile identificare una causa unica in una situazione complessa a multifattoriale come il colon irritabile.

Il più delle volta la sintomatologia dipende dal sommarsi di aspetti diversi, che vanno da una situazione di alterazione della funzione digestiva alla presenza di reattività alimentari, da un transito intestinale alterno a una possibile componente emotiva.

In presenza di sintomi come quelli descritti è sempre importante inquadrare il problema sul piano gastroenterologico.

Oltre alla visita clinica e a un’eventuale ecografia addominale, il collega gastroenterologo valuterà l’utilità di esami più invasivi come una gastroscopia e una colonscopia. È importante anche escludere una possibile componente celiaca e la presenza di un’intolleranza enzimatica al lattosio così come una possibile infezione da Helicobacter pylori.

L'agopuntura si è rivelata efficace nel trattamento dei sintomi da colon irritabile, a partire dal dolore addominale.

Un esame che spesso viene sottovalutato è quello delle feci. Una valutazione chimico-fisica sulle feci, infatti, alla ricerca di eventuali residui alimentari, come fibre carnee, amidi, grassi, o residui vegetali permette di avere un’idea precisa della funzionalità digestiva dell’intestino. Utili anche esami come la calprotectina fecale, che è un indice infiammatorio intestinale, e la ricerca dei miceti e dei parassiti, ed eventualmente anche una coprocoltura fino alla valutazione dell’elastasi pancreatica e la ricerca del sangue occulto fecale.

In caso di mal digestione è possibile intervenire utilizzando degli enzimi digestivi a supporto della funzione intestinale. Si utilizzerà, ad esempio, un prodotto come Zerotox Enzitox al dosaggio di 1 capsula prima dei 3 pasti per cicli terapeutici di circa 10-15 giorni serenamente ripetibili il mese successivo. Un prodotto come questo, può essere utilizzato anche al bisogno prima dei pasti più abbondanti.

Utile anche l’integrazione di un aminoacidi come la Glutammina. Si utilizzerà, ad esempio, un prodotto come Amino Glutammina 500 al dosaggio di 1 capsula a prima colazione. Sotto consiglio medico il dosaggio potrebbe essere molto aumentato a supporto sulla funzionalità del sistema digerente.

È importante fare attenzione anche allo stile di vita. Un’attenta masticazione, l’abitudine a una prima colazione abbondante e a una cena leggera, il corretto bilanciamento di carboidrati e proteine e un buon livello di attività fisica possono rivelarsi molti utili di per sé per controllare i sintomi.

Di grande aiuto anche la valutazione del proprio profilo alimentare personalizzato e del livello di due citochine infiammatorie come BAFF e PAF con l’effettuazione di un test come Recaller 2.0.

L’impostazione, in base a questi dati, di uno schema di rotazione settimanale, con giorni di dieta in cui evitare gli alimenti risultati positivi al test, e giorni di libertà in cui invece reinserirli, permette di ridurre l’infiammazione intestinale dovuta al cibo mettendo l’intestino nelle condizioni migliori per funzionare.

Oltre alla dieta e alla corretta integrazione alimentare è possibile intervenire anche sul piano dell’agopuntura, che spesso si rivela molto utile per affrontare un problema come quello descritto. Una meta-analisi, pubblicata nel 2014 sul World Journal of Gastroenterology, ha concluso che l’agopuntura è efficace nel trattamento dei sintomi da colon irritabile a partire dal dolore addominale (Chao G-Q et al. World J Gastroenterol 2014;20(7):1871–7.)

Lavori scientifici come questo hanno sdoganato l’utilizzo dell’agopuntura nel trattamento dei problemi intestinali.

L’agopuntura si dimostra quindi molto efficace e spesso sono sufficienti poche sedute per apprezzare già un ottimo controllo dei sintomi. Nella mia pratica clinica sono solito iniziare programmando circa una seduta a settimana per poi diradare gli incontro in relazione al beneficio ottenuto prima con una cadenza ogni 2 settimane per arrivare fino anche a una seduta al mese.