Psoriasi: sotto controllo riducendo l’impatto glicemico

2 Aprile 2014
Psoriasi: sotto controllo riducendo l'impatto glicemico

La psoriasi è un disturbo che può davvero essere fonte di disagio e fastidio forte. Uno studio pubblicato sul Journal of the Academy of American Dermatology ricorda che il controllo dell’impatto glicemico di quello che si mangia può avere un’implicazione importante nel controllo della sintomatologia.

Per impatto glicemico s’intende l’effetto che ha quello che si mangia sull’incremento della glicemia, ossia degli zuccheri nel sangue.

Quando gli zuccheri sono tanti entra in gioco l’insulina, ormone ipoglicemizzante, che abbassa cioè gli zuccheri del sangue, facendo entrare questo stesso nelle cellule per essere utilizzato e trasformato.

Quando lo zucchero aumenta troppo e troppo spesso le cellule sviluppano resistenza all’azione dell’insulina, non agiscono più come dovrebbero, e i livelli di zucchero nel sangue restano alti più dl dovuto e per più tempo, con ciò che ne consegue. Così si sviluppa il diabete mellito di tipo 2, insulino-resistente o dell’età adulta (anche se sempre più, e soprattutto in Italia, ne sono affetti anche i bimbi).

Lo studio citato correla lo sviluppo del diabete insulino-resistente con la presenza di psoriasi.

Se questo effetto è sicuramente in parte mediato dai farmaci cortisonici, spesso usati nel controllo della psoriasi, è vero anche che l’infiammazione che viene da un alterato controllo glicemico si è dimostrata avere effetti importanti di induzione in soggetti predisposti dell’autoimmunità.

Controllare lo zucchero che si assume, facendo attenzione ad abbinarlo sempre a una parte proteica, di grassi e di fibra abbatte l’impatto glicemico e risulta una prevenzione essenziale e a basso costo per il diabete, oltre che un mezzo importante di controllo sintomatico della psoriasi.

Conoscere questo effetto è di particolare significato all’arrivo di giornate più belle, in cui esporsi al sole è più facile.

I raggi UV sono utilizzati da chi ha la psoriasi per ridurre le macchie cutanee. L’effetto ha un senso solo e soltanto se la malattia non è in uno stadio di riattivazione (i raggi UV in fase di riattivazione della malattia ottengono l’effetto contrario portando a drammatico peggioramento della situazione).

Controllare l’infiammazione sottostante, possibilmente anche attraverso una dieta di rotazione come quella indicata da RecallerProgram, aiuta ad arrivare alla bella stagione più rilassati e con possibilità maggiori di essere in grado di prendere il sole in sicurezza.

Eurosalus e SMA si occupano da sempre di questi temi e accompagnano i propri lettori nel primo caso e pazienti nel secondo attraverso un percorso specifico di sempre maggior consapevolezza e autonomia.