Colesterolo: quel che c’è da sapere

11 Giugno 2012
Colesterolo: quel che c'è da sapere

Uno dei cardini della filosofia di Eurosalus è la volontà di smontare i luoghi comuni di cui è ricco il mondo medico. Uno dei più diffusi riguarda il colesterolo, gravato dalla fama di essere tra i maggiori nemici della nostra salute. Molto spesso, dal nostro debutto online nel 2001, ci siamo dedicati a questo tema facendo luce sugli aspetti più equivoci e dando un contributo all’affermarsi dell’idea che il colesterolo non è il solo segnale di future patologie cardiovascolari. L’attenzione dell’analisi scientifica sta giustamente rilevando come le statine (i farmaci maggiormente prescritti per la cura delle ipercolesterolemie) sortiscano effetti molto rischiosi, e come i migliori strumenti per prevenire ed evitare problemi cardiovascolari siano in uno stile di vita condotto con un’alimentazione equilibrata e un’attività fisica costante, pur se per soli 30 minuti al giorno.

Questo, per quanto riguarda il supposto “lato oscuro” del colesterolo. Poi, non va taciuto come esso svolga anche funzioni utili. Spesso si dimentica di dire come sia presente in tutte le nostre cellule; come il nostro cervello ne contenga quantità molto elevate, poiché senza di esso non potrebbe funzionare; come la maggior parte dei nostri ormoni sia prodotta a partire dal colesterolo; come il colesterolo HDL (quello cosiddetto “buono”) si occupi di impedire il generarsi di processi di arteriosclerosi tenendo libere le arterie.

Ecco, il colesterolo buono. Si tratta di un punto centrale per capire ciò che si legge quando, per esempio, si vanno a ritirare gli esami. Spesso vediamo minacciosi asterischi accanto alle voci riguardanti l’argomento, ma non abbiamo gli strumenti per interpretarlo con rigore scientifico poiché non riusciamo a fare un confronto essenziale: quello tra i valori di colesterolo totale e di colesterolo HDL. Su Eurosalus abbiamo pubblicato da tempo un articolo in cui spieghiamo come calcolare il giusto valore di colesterolo, con una chiara tabella da utilizzare ad hoc. Se il risultato del rapporto non supera il valore di 4,5 siamo nel giusto, indipendentemente da un possibile alto valore del colesterolo totale.

Infine, prima di rimandare all’approfondimento del nostro archivio Sintomi e Malattie con la voce Colesterolo, è essenziale ricordare come dopo i 65 anni non vi sia alcuna giustificazione per un trattamento farmacologico anche in caso di colesterolo elevato. E come il valore rilevato nel sangue dipenda da quanto di esso sia prodotto internamente, e non da quanto venga introdotto con il cibo. Ciò significa smentire un alto luogo comune su uova e cioccolato, e soprattutto significa opporsi con forza a un’idea rilanciata qualche settimana fa da un quotidiano inglese, il Telegraph, che sulla base di una ricerca affermava l’obbligatorietà di assumere statine dopo i 50 anni. Un’idea secondo noi pericolosa, che contrastiamo con tutta la forza delle nostre argomentazioni scientifiche.