Colesterolo, margarine e acidi grassi

20 Agosto 2008
Colesterolo, margarine e acidi grassi

Come segnalato alla voce colesterolo, nelle etichette dei prodotti alimentari compare spesso la dizione “grassi vegetali idrogenati”: si tratta di quei “leganti” utilizzati dall’industria alimentare per presentare al consumatore un prodotto con determinate caratteristiche di forma e consistenza, ma che non hanno alcun valore dal punto di vista nutrizionale.

I grassi vegetali idrogenati non sono altro che margarine e sono presenti in quasi tutti gli alimenti quotidiani: brioches, grissini, crackers, biscotti, dolci, noccioline, moltissimi tipi di pane, e purtroppo moltissimi altri.

Tutti questi prodotti contengono dei particolari grassi acidi in forma “trans”, che interferiscono notevolmente nei sistemi di regolazione dei valori di colesterolo da parte dell’organismo.

Basta pochissimo per raggiungere nell’alimentazione quotidiana una quantità di grassi acidi “trans” sufficiente ad interferire con il colesterolo. Ad esempio una bistecca da 150 grammi contiene la stessa quantità di “trans” di un singolo biscotto (vedi tabella riportata di seguito).

(Tabella ripresa e adattata dal “New England Journal of Medicine” del 23 dicembre 1993)

Prodotto

Quantità

Contenuto di grassi vegetali idrogenati

Carne di manzo
Pollo
Maiale
Burro
Margarina
Margarina light
Olio vegetale
Fetta di torta
Biscotto
Pop corn
Crackers
Pasticcino
Patate fritte
Brioche
Patatine fritte

150 g
150 g
150 g
5 g
5 g
5 g
5 g
1 pezzo
1 pezzo
30 g
1 pezzo
1 pezzo
100 g
1 pezzo
100 g

0,90 g
0,10 g
0,10 g
0,10 g
0,62 g
0,30 g
0,02 g
1,04 g
0,86 g
1,60 g
0,12 g
3,03 g
3,00 g
da 0,5 a 3,20 g
0,42 g

Una persona che mangi per esempio una briochina a colazione (3,20 g), una piccola porzione di patate fritte a pranzo (3,40 g), due biscotti con il tè a metà pomeriggio (1,75 g) e tre fette biscottate in giornata (1,25 g) ha già introdotto nell’organismo una quantità totale di 9,6 grammi di acidi grassi “trans”, che corrisponde all’incirca al 5% di una immissione di 1.800 calorie. Questa quantità è già sufficiente a rendere del tutto vana qualsiasi dieta anticolesterolemica pur correttamente seguita.

Questo significa che l’impostazione dietetica corretta per tenere in equilibrio i propri valori di colesterolo viene quasi sistematicamente contrastata da “dietine” che recitano al mattino di mangiare le famose “…due fette biscottate” e di usare come spuntino dei crackers.

Le indicazioni di trattamento per i livelli alterati di colesterolo nel sangue sono rintracciabili all’articolo “Il giusto valore di colesterolo“.