Troppo grassa per la spiaggia?

di Francesca Speciani - Counselor
11 Luglio 2012
Troppo grassa per la spiaggia?

DOMANDA

Cara Francesca, mia figlia, che ha 12 anni, si rifiuta categoricamente di andare a comprare un costume da bagno. Sostiene di essere troppo grassa per andare in spiaggia. È vero che da quando si è sviluppata è ingrassata un po’, ma non così tanto da non potersi mettere in costume! Non so come comportarmi, e sono preoccupata perché vedo che comincia a sentirsi brutta e inadeguata un po’ troppo spesso. C’è qualcosa che posso fare?Laura

RISPOSTA

Cara Laura,
il problema di cui parli è molto frequente tra i teenager, e soprattutto tra le ragazze, che nel periodo della pubertà possono trovare difficile venire a patti con cambiamenti fisici quali la comparsa del seno o l’ampliamento del bacino. (Per i ragazzi sono altrettanto destabilizzanti i peli, la trasformazione della voce, le polluzioni notturne, l’improvvisa consapevolezza che il mondo è pieno di femmine…) Tutti cambiamenti che non solo fanno sentire ‘grassa’ anche una ragazzina di dimensioni perfettamente normali, ma che spesso si traducono anche in un aumento indesiderato dell’attenzione da parte del mondo maschile. Il corpo comincia a trasformarsi già prima della comparsa delle mestruazioni, ma non sempre noi madri siamo pronte ad affrontare con i figli le fatiche connesse al cambiamento dell’immagine di sé e allo sbocciare della sessualità. Figuriamoci i nostri figli. Secondo Susan Friedman, autrice del libro Mamma mia sono grassa!, è abbastanza frequente che, se questo disagio non viene affrontato, possa sfociare in seguito in disturbi del comportamento alimentare. Ma nell’adolescenza e nella preadolescenza, ‘sentirsi grasse’ è soprattutto il modo più facile per esprimere un malessere, qualunque esso sia. Una modalità che, purtroppo, alcune donne si trascinano nel corso di tutta l’esistenza.

Il primo passo per contenere questo malessere e prevenire disturbi più seri che richiederebbero un’assistenza psicologica, è aiutare le ragazze a comprendere che, se non riconoscono più il loro corpo, non è perché stanno diventando grasse ma perché stanno diventando grandi. Non che sia una grande consolazione per chi – magari – vorrebbe tanto restare piccola. Allora indaghiamo meglio, insieme a loro, cosa provano davvero. E aiutiamole a esprimerlo.

Dato però che i teenager non sono particolarmente entusiasti di condividere con i genitori i loro sentimenti, può essere opportuno adottare qualche espediente, che ho usato personalmente o visto adottare con successo da altri genitori. Prova per esempio a guardare insieme a tua figlia qualche film o i suoi telefilm preferiti, soprattutto quelli che raccontano la vita di gruppi di adolescenti. Pazienza se alcuni di loro sono vampiri o se trame e dialoghi sono noiosi e prevedibili (bada, ce ne sono anche di piacevolissimi!): qualunque cosa preferisca guardare rappresenta un’occasione speciale per commentare insieme i comportamenti, le esperienze e le emozioni dei personaggi. Chiedile pure di spiegarti quello che non capisci, o le puntate che ti sei persa, e ascolta con attenzione, perché dal suo racconto avrai infiniti spunti per parlare della sua vita reale, dei suoi giudizi sugli altri (e su se stessa) e di come si immagina che potrebbe agire lei in situazioni analoghe. Oppure, mostrale qualche fotografia di periodi della tua vita in cui anche tu ti sei sentita grassa. E chiedile se secondo lei eri brutta, o grassa. Cerca di ricordare come ti sentivi e di cosa avresti avuto bisogno allora. Ripercorrere quel periodo della tua vita insieme a lei può essere molto istruttivo per entrambe.

Condividi con lei anche qualche segreto di bellezza delle donne adulte: ormai ha l’età per ricevere il testimone. Inoltre, sentirsi considerate ‘grandi’ dalla mamma può dare un grande valore a questo momento di passaggio. Ma fallo con leggerezza, solo per dare riconoscimento alla donna adulta che sta per diventare. Non insistere poi perché indossi solo capi che ‘le donano’: le adolescenti sanno distinguere a pelle una critica da un suggerimento. La sua crescita passa anche per quelle magliette lunghe fino alle ginocchia o per quei top cortissimi che lasciano scoperte tutte le trippette intorno alla vita. Lo so, può essere difficile sostenerle quando ci si rizzano i capelli sulla testa, ma il nostro obiettivo di madri è aiutarle a diventare persone autonome e sicure di sé, non creature dipendenti dal giudizio delle persone che amano.

Infine, quando dice sconsolata “sono grassa”, prova a chiederle di completare la frase. Sono grassa, e…? “Non avrò mai un ragazzo… sono una fallita… a scuola vengo emarginata… mi prendono in giro… tutti i vestiti mi stanno male…” Qualunque sia la risposta, potrete cominciare a parlarne, e avrai un’occasione preziosa per esporle il tuo punto di vista di donna adulta. Anche se non è così per tutte, arrivate a una certa età di solito abbiamo ormai imparato che l’immagine di noi stesse, la nostra autostima e le competenze sociali incidono molto più del grasso su ciò che possiamo o non possiamo realizzare nella vita. A questo punto sarà più facile spiegarle i motivi fisiologici per cui il corpo cambia, e quanta bellezza troverà un giorno in questo cambiamento. Il nostro corpo non richiede di essere nascosto o mortificato. Possiamo però renderlo forte, attivo, vivo. Si può farne un amico invece che un nemico. Soprattutto mangiando cibi sani e facendo movimento.

Se è davvero sovrappeso, l’attività fisica è il modo migliore per riattivare il metabolismo e consumare di più anche senza variare l’alimentazione. Inoltre, è particolarmente indicata per i più giovani, che hanno letteralmente bisogno di fare amicizia con un corpo in rapida trasformazione. Molte ragazze vanno volentieri in palestra, ma se tua figlia si rifiuta, aiutala a scegliere uno sport che possa appassionarla, divertirla e farle sperimentare una sana competizione con le sue coetanee. Inoltre, aiutala a trovare la sua forma ideale facendo seguire a tutta la famiglia una dieta sana che non comporti troppe rinunce. Se lasci che sia lei a mettersi a dieta, o se ti concentri solo su di lei, la incoraggerai a fissarsi sulla forma del corpo invece che sull’acquisizione di una buona immagine di sé.

Per finire, se ne hai la possibilità, portala a fare shopping all’estero. Soprattutto se vivi in una grande città, le taglie dei vestiti possono essere davvero mortificanti per chi ha qualche chilo di troppo. Ma basta dedicare un paio di giorni delle vacanze a una gita culturale a Londra, a Parigi, a Praga o a Berlino, e tua figlia scoprirà che fuori di qui c’è un mondo intero dove esistono capi – perfino da teenager – di cui dovrà chiedere di provare una taglia in meno! Conosco adolescenti alle quali questa esperienza ha cambiato la vita. Se poi continuerà a non avere voglia di scendere in spiaggia, non costringerla. O lascia che ci venga vestita. Se non la seguirai nell’attenzione esasperata per i chili in più, troverà lei – da sola o con l’aiuto degli amici – il coraggio di togliersi i jeans per farsi una nuotata. E se preferirà farla con la maglietta, pazienza. Aiutarla a essere se stessa, rispettare le sue scelte e lasciare che trovi le sue soluzioni ad alcune difficoltà della vita quotidiana sono, secondo alcuni studi, tra i fattori che maggiormente favoriscono l’autostima e lo sviluppo di una personalità equilibrata