Dermatite da nichel: come recuperare la tolleranza?

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
4 Settembre 2012
Dermatite da nichel: come recuperare la tolleranza?

DOMANDA

Da alcuni mesi soffro di una dermatite che si manifesta con eruzioni cutanee al viso e al collo. Mi è stata diagnosticata una probabile allergia al nichel, ho iniziato una dieta eliminando i cibi più ricchi di nichel per contrastare questa allergia con un sensibile miglioramento. Come posso procedere?

RISPOSTA

Gentilissimo Lettore,

quando si parla di dermatite è indispensabile indagare il quadro immunologico. Capita infatti molto spesso che tra le cause della dermatite ci sia un’allergia al nichel o un’ipersensibilità a una particolare categoria di alimenti. Comprendere la causa di una dermatite è indispensabile per impostare una corretta terapia e porre rimedio a questo problema.

Mentre alcuni test, come ad esempio il Patch Test, sono utili per identificare le eventuali allergie da contatto altri test come il RecallerProgram sono di grande aiuto per evidenziare un’eventuale intolleranza alimentare. Spesso infatti i problemi di dermatite non dipendono esclusivamente da quello che si tocca e l’alimentazione riveste grande importanza nella salute della pelle.

Sebbene il nichel sia spesso coinvolto quando si parla di dermatite, in molti casi è importante prendere in considerazione altri grandi gruppi alimentari come quello dei latticini e quello dei lieviti e dei prodotti fermentati.

Come già racconti nella tua lettera, una dieta ben seguita può rivelarsi estremamente efficace per contrastare un’allergia da nichel. Nella colonna qui a sinistra è possibile trovare indicazioni utili sugli alimenti con il maggior contenuto di nichel.

Oltre agli alimenti classicamente conosciuti come ricchi di nichel, si pensi ad esempio al pomodoro, al cacao, alla pera, ai cibi in scatola ecc. è importante ricordare che nella categoria del nichel rientrano tutti i grassi vegetali. Questo deve limitare fortemente l’utilizzo di prodotti confezionati che spesso contengono generose quantità di oli vegetali.

Nonostante ciò alcuni oli rivestono grande importanza dal punti di vista nutrizionale e per questo alimenti come l’olio extravergine d’oliva e gli oli di singolo seme spremuti a freddo (meglio se biologici) sono comunque concessi se utilizzati a crudo.

Una volta identificati con certezza gli alimenti a cui si è maggiormente sensibili è importante impostare una dieta di rotazione settimanale con dei giorni in cui evitare con attenzione gli alimenti a cui si è intolleranti e dei giorni in cui invece è importante reintrodurli, magari in piccole quantità per recuperare la tolleranza e ridurre l’infiammazione da cibo.

Una dieta di eliminazione completa permette di ridurre l’infiammazione, ma non rieduca l’organismo a tollerare di nuovo il nichel e gli altri eventuali alimenti a cui si è intolleranti.

Dopo un periodo di eliminazione come quello che ci dici di aver seguito è importante reintrodurre in minuscole quantità gli alimenti eliminati. In questo percorso puoi farti aiutare da un medico o da un nutrizionista che si occupino di intolleranze alimentari e di infiammazione da cibo.

Spesso le prime reintroduzioni sono volutamente microscopiche: ad esempio potrebbe essere la punta di un cucchiaio di sugo al pomodoro usato per sporcare un intero piatto di pasta o una piccolissima scaglietta di cioccolato sciolta in un bicchiere di latte o magari ancora un assaggio di pera cotta. Queste piccole quantità vanno poi incrementate in relazione alla sintomatologia: se non compare alcun fastidio alla prossima reintroduzione è possibile aumentare gradualmente le quantità di alimenti mentre se compare qualche sintomo, come potrebbe essere una lieve accentuazione della dermatite, si lascerà passe qualche giorno e poi si reintrodurrà una quantità ancora inferire.

Quando si parla di allergia al nichel non si può non prendere in considerazione i vaccini iposensibilizzanti a bassa dose con ad esempio il vaccino iposensibilizzante TIO Nichel della ditta allergologica Lofarma. L’utilizzo di basse concentrazione di nichel è d’aiuto per indurre tolleranza in una logica molto simile alle microreintroduzioni: basse dosi di nichel non sono sufficienti per scatenare la sintomatologia mentre sono efficaci nel indurre l’infiammazione da cibo e stimolare il recupero della tolleranza.

L’affiancamento della terapia dietetica con un’eventuali terapia iposensibilizzante unita all’utilizzo di rimedi naturali come l’Olio di perilla, l’Olio di ribes nero, di oligoelementi come il rame, il manganese, lo zinco e il magnesio spesso permette di affrontare con successo le dermatiti allergiche.