Pancia gonfia: a quali alimenti fare più attenzione?

di Davide Maiocchi - Nutrizionista
5 Febbraio 2013
Pancia gonfia: a quali alimenti fare più attenzione?

DOMANDA

Salve,credo che molti alimenti mi gonfino oltre a farmi ingrassare: come si fa per capire quali siano?Grazie.

RISPOSTA

Gentilissima Lettrice,

per rispondere al suo quesito è utile focalizzare l’attenzione su un concetto di fondamentale importanza: la masticazioneMasticare è un’azione che compiamo tutti i giorni a ogni pasto, a partire dalla prima colazione, senza porre particolare attenzione a un gesto così semplice, che può condizionare l’andamento dell’intera giornata.

Questo concetto è strettamente interconnesso al gonfiore addominale; bisogna infatti gustare il cibo e porre attenzione a ciò che si sta mangiando in quel momento. In tal senso il consiglio migliore è quello di appoggiare la forchetta tra un boccone e l’altro, senza riprenderla in mano prima di aver finito di masticare con cura.

Con una masticazione lenta (almeno 20 minuti da quando si comincia a consumare il pasto) il cervello riceve il segnale di sazietà corretto, regolandosi in modo autonomo nell’assunzione degli alimenti.

Bisogna ricordare inoltre che la prima digestione incomincia in bocca: chi mangia rapidamente digerisce con più difficoltà. Per tutti questi motivi è importante dedicare il giusto tempo a tutti i pasti, anche a quelli consumati fuori casa.

L’altro elemento da considerare è il sale. Bisogna fare attenzione al sale nascosto presente negli alimenti come ad esempio quello contenuto nei prodotti da forno (pane, cracker, grissini) ma soprattutto nei prodotti industriali come dolci, torte, biscotti e cereali per la prima colazione che hanno un contenuto intrinseco di sale abbastanza elevato.

Se pensiamo al contenuto di sale presente nel prosciutto crudo pari a 5 grammi ogni 100 grammi di prodotto oppure a quello presente nel pane (2-3 grammi ogni 100 grammi) è facile rendersi conto di come si possa superare facilmente il fabbisogno giornaliero di sodio, che è compreso tra 1 e 4 grammi/die.

Un consiglio utile per ridurre l’utilizzo di sale da cucina nelle preparazione casalinghe è quello di utilizzare le spezie e gli aromi per insaporire verdure e pietanze, al fine di modulare nel modo corretto i sapori.

Per finire è importante ricordare che statisticamente chi soffre di gonfiore addominale è più sensibile ai lieviti e alle sostanze fermentate. Se a questo aggiungiamo il fatto che molti alimenti lievitati come il pane, i prodotti da forno e i formaggi sono estremamente ricchi di sale potrebbe essere di grande aiuto prevedere nella settimana due giorni di astensione su lieviti e sale facendo riferimento alle schede alimentari riportate nella colonna qui a sinistra.

Se il gonfiore dovesse persistere nonostante tutti questi accorgimenti, per ridurlo è utile approfondire il discorso attraverso il RecallerProgram, test volto a indagare la presenza di eventuali ipersensibilità alimentari.

In base ai risultati ottenuti, si andrà a impostare una dieta di rotazione settimanale, con dei giorni in cui evitare gli alimenti a cui si è risulati ipersensibili e dei giorni in cui si andranno a reintrodurli, con un’impostazione che rispecchi le modalità dello svezzamento infantile.