Prevenire la demenza giocando si può

22 Novembre 2017
Prevenire la demenza giocando si può

Lo studio scientifico è stato presentato nel 2016 durante l’Alzheimer’s Association International Conference tenuta a Toronto e ad oggi non è ancora stato pubblicato su una rivista scientifica. Cominciamo in ogni caso a parlarvene perché i risultati sembrano interessanti.

I partecipanti avevano in media circa 73 anni e mezzo al momento dell’arruolamento e sono stati sottoposti a diversi esercizi cognitivi e seguiti per 10 anni. Alla fine del periodo di analisi, il gruppo di persone che aveva eseguito un particolare tipo di esercizio cognitivo per almeno dieci sessioni di 60 minuti ogni sei settimane aveva il 29% in meno di probabilità di essere andato incontro a demenza.

Il tipo di esercizio cognitivo che ha dato questo risultato è stato quello focalizzato sulla velocità di processazione dell’informazione e di reazione. Inoltre, sessioni aggiuntive di allenamento, secondo i risultati dello studio, sembrano aver protezione ulteriore.

Meno di due ore di esercizio cognitivo mirato alla settimana hanno significato il 29% in meno di probabilità di soffrire di demenza a 10 anni di distanza.

Il risultato sarebbe importante e rilevante: meno di due ore alla settimana di esercizio mirato significherebbero una importante riduzione del rischio di sviluppare demenza con l’avanzare degli anni.

Il tipo di esercizio è per altro semplice, in genere piuttosto divertente da eseguire, e programmi o applicazioni che permettano di esercitarsi su computer, iPad o smartphone sono facilmente reperibili. Gli esercizi sono cosiddetti di “cognitive speed training” (“allenamento di velocità cognitiva”) e si riferiscono al riconoscimento rapido di oggetti, colori, forme, (…) mantenendo un certo grado di attenzione.

L’esercizio sullo “speed training” sarebbe il primo esercizio “mentale” a dare risultati di questo tipo (esercizi focalizzati sulla memoria non paiono dare gli stessi risultati). 

D’altra parte, esercizio fisico, controllo dell’infiammazione generalizzata e nutrizione adeguata fanno la loro parte nel mantenimento di un corpo (e di una mente) più sana.

Via libera quindi alle app da installare sul telefono o sul computer per esercitarsi nello “speed training” almeno un paio di ore alla settimana, lasciando spazio alla passeggiata a passo veloce (alternando l’intensità), al controllo dell’infiammazione da cibo e alla giusta nutrizione nella propria quotidianità, che possono essere di supporto nel processo preventivo e nel mantenimento della buona salute.

Bibliografia essenziale

  • Edward JD, Huiping X, Clark OD, Guey LT, Ross LA, Unverzagt FW., Speed of processing training results in lower risk of dementia.
  • Fenech M., Vitamins Associated with Brain Aging, Mild Cognitive Impairment, and Alzheimer Disease: Biomarkers, Epidemiological and Experimental Evidence, Plausible Mechanisms, and Knowledge Gaps. Adv Nutr 2017 Nov;8:958-70.
  • Dregan A, Chowienczyk P, Gulliford MC., Are Inflammation and Related Therapy Associated with All-Cause Dementia in a Primary Care Population? J Alzheimers Dis 2015;46:1039-47.