Gambe in spalla… e vivi a lungo

17 Aprile 2005
Gambe in spalla... e vivi a lungo

Che l’attività fisica sia la migliore delle medicine l’abbiamo detto spesso. Oggi tuttavia abbiamo un motivo in più per non stare ferme: una ricerca di ampiezza eccezionale, pubblicata lo scorso dicembre ci illustra con grande precisione che le donne snelle e attive hanno un’aspettativa di vita maggioredi tutte le altre.

Molto grasso e poco esercizio fisico, oltre a esporre come già sappiamo a varie patologie (dalla depressione al diabete, dall’artrite all’osteoporosi e a molti processi infiammatori), sono potenti e indipendenti fattori predittivi di mortalità, indica chiaramente lo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine (23 dicembre 2004, Hu et al., Adiposity as compared with physical activity in predicting mortality among women; 351:2694-703).

E se altri studi hanno già dimostrato come questo sia vero per le patologie cardiovascolari, in questo caso la mortalità è stata considerata in termini generali, quindi rispetto a qualunque tipo di patologia.

Molte delle donne decedute nei 24 anni dedicati allo studio (10.282 contro 116.564 che nel 1976 avevano un’età compresa tra i 30 e i 55 anni) sono state infatti vittima di tumori (5223), tra le quali colpisce l’elevata percentuale di non fumatrici. ‘Solo’ 2.370 sono morte per una patologia cardiovascolare e 2.689 per altri motivi.

Come ha mostrato la ricerca, i tassi di mortalità sono aumentati parallelamente all’aumento dei valori relativi all’indice di massa corporea (BMI) tra donne che non avevano mai fumato, e nelle analisi combinate di tutte le partecipanti, l’adiposità è risultata predittiva di un rischio superiore di morte indipendentemente dal livello di attività fisica.

Anche se i livelli più elevati di attività fisica sembrano essere benefici per tutti i livelli di adiposità, non si sono dimostrati tuttavia sufficienti a eliminare l’eccesso di rischio associato all’obesità.

Sintetizzando molto i risultati, la classifica dell’aspettativa di vita più lunga che possiamo desumere da questo importante studio è la seguente:

  • Donne magre (BMI inferiore a 25) e attive (almeno 3,5 ore settimanali di esercizio fisico)
  • Donne magre e inattive
  • Donne obese (BMI non inferiore a 30) e attive
  • Donne obese e inattive.

Secondo gli autori, l’associazione di peso in eccesso (definito come un BMI uguale o superiore a 25) e di inattività fisica (vale a dire meno di 3,5 ore settimanali di esercizio fisico) possano rappresentare il 31% di tutti i decessi prematuri, il 59% delle morti per malattia cardiovascolare e il 21% di quelle per cancro tra donne non fumatrici.

Vale quindi certamente la pena di considerare le possibilità di prevenzione (e anche di risparmio!), oltre che ovviamente di benessere offerte dal mantenimento del peso forma, sia per gli uomini (anche in assenza di uno studio altrettanto dettagliato) sia per le donne, e dallo svolgimento di un’attività fisica, abbastanza piacevole e soddisfacente da poter essere svolta con regolarità (in tutte le età della vita, menopausa compresa).