Camminare, correre, muoversi! Nuovi motivi per non rinunciare

12 Settembre 2004
Camminare, correre, muoversi! Nuovi motivi per non rinunciare

Se nelle vacanze vi siete mossi di più, non smettete proprio adesso: oltre a mantenere il benessere conquistato, otterrete alcuni preziosi vantaggi per la salute e la qualità della vita. Come mostrano ulteriori, importanti ricerche.

Abbiamo già segnalato più volte, e lo hanno precisato negli ultimi anni le ricerche più avanzate, come il rimedio più efficace per la prevenzione e la cura di malattie come il diabete, l’osteoporosi, l’ipertensione, le cardiopatie, l’artrite, l’obesità e almeno 12 diversi tipi di cancro sia l’attività fisica. Basterebbe mettersi a camminare, e fare almeno 30 minuti al giorno di esercizio fisico.

Due lavori recentissimi, pubblicati nel luglio del 2004, e effettuati nei due più prestigiosi istituti del mondo (lo statunitense Bethesda Institute e lo svedese Karolinska Institutet) hanno documentato la netta riduzione di sostanze infiammatorie in chi pratica attività sportiva rispetto a chi non la fa.

Le sostanze studiate sono quelle presenti in ogni organismo che soffra per una infiammazione cronica, come ad esempio l’artrite.

Come ha illustrato il lavoro statunitense (Colbert LH et al, Physical activity, exercise, and inflammatory markers in older adults: findings from the health, aging and body composition study, J Am Geriatric Soc. 2004 Jul;52(7):1098-104), anche le patologie che inviterebbero all’immobilità, come i dolori alle articolazioni, possono essere aiutate nel processo di guarigione dal movimento fisico, che in quel caso va semplicemente graduato con maggiore attenzione, ma può ugualmente essere svolto.

Il lavoro svedese (Sundquist K et al. Frequent and occasional physical activity in the elderly; A 12 year follow-up study of mortality, Am J Prev Med. 2004 Jul;27(1):22-7) ha invece preso in considerazione la mortalità da qualsiasi causa in persone di ultra 65enni. In ben 12 anni di studio si è visto che chi praticava attività sportiva aveva il 40% in meno di rischio di mortalità da qualunque causa rispetto alle persone pigre ed inattive.

Anche chi praticava con meno assiduità, solo occasionalmente, aveva comunque un vantaggio, con una riduzione del rischio morte del 28%.

Questi dati ci offrono sicuramente una motivazione importante per scegliere di integrare nel nostro programma quotidiano di un po’ di movimento. Non può e non deve diventare una ossessione ma è un’arma eccezionale per stare bene e vivere meglio.

Non ci fa diventare immortali e nemmeno sfidare le leggi della statistica, ma ci consente sicuramente una migliore qualità di vita, da gustare più a lungo, possibilmente con gioia.